sogno diVino

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Dalle colline di La Morra mi era arrivato per assaggio una bottiglia di questa delizia, poi ho fatto anche qualche riordino online alla cantina Mascarello e non solo del bricco della diavola.

Provincia di cuneo, zona di rossi importanti, rossi anche pesanti per la verità!

Dopo una selezione dei grappoli d'uva Nebbiolo ed una tradizionale pigiatura, il vino viene affinato in barriques per circa 15 mesi, ogni bottiglia è numerata e viene venduta dopo minimo un anno di invecchiamento, per esperienza personale ne consiglio minimo due per assaporare in pieno la morbidezza e l'eleganza di questo rosso. Bottiglia da aprire qualche ora prima del consumo, farla ossigenare scaraffando il vino e riposare a temperatura ambiente, con questa operazione perde parte del suo profumo che unisce sentori fruttati e speziati di cannella, ma acquista al sapore diventando vellutato e armonico.

Vino rosso granata con riflessi aranciati che ricorda le tonalità soffuse dell'autunno, invecchiando si fa sempre più etereo ed intenso, delicato anche il retrogusto dato dal barriques, piacevole e non intenso a coprire.

Abbinamento consigliato con carni e selvaggina, ma vini di questo livello preferisco berli lontano dai pasti, come meditazione con ampi calici da roteare annusando, magari in compagnia di calde carni femminili, con atmosfera soffusa in un caldo ambiente dove sprigionare la diavola passione nelle buie ore della notte.

 

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Mardi 9 novembre 2 09 /11 /Nov 11:07

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Il Recioto è un vino bianco passito di antichissima tradizione. Andavo con i soliti amici a prenderlo in una piccola cantina nelle zone del soave nel veronese. Andavamo con la scusa di prendere del soave, ma poi chiacchieravamo e andava a finire che costringiavamo il cantinante a venderci alcune bottiglie di questo vino. Si, costringiavamo, non voleva venderle perché non erano ancora etichettate e non valevano il prezzo per le modiche quantità che produceva, comunque il tipo non se la passava male, ormai conoscevamo anche la famiglia, l'ultima volta che ci siamo andati viveva con una bellissima donna di colore.
Recioto nel vocabolo dialettale della gente veronese, deriva da «recia» che è la parte alta del grappolo di Garganega quella più nutrita e meglio esposta all'insolazione. Prodotto con uva di Garganega per almeno il 70% e il rimante, Pinot bianco e Chardonnay.
Poco prima della raccolta vera e propria si opera una selezione dei grappoli migliori che poi vengono posti sui graticci per l'appassimento.
"Recioto di Soave":
Vino fermo di un bel colore giallo dorato, profumo di frutta secca, miele vaniglia, sapore dolce, ma vellutato.
Il Recioto di Soave si accompagna a tutta la pasticceria secca. Ottimo anche l'abbinamento con i formaggi tipo veronese stagionato.
Con il suo retrogusto mielato a quale parte di una gentil donna si potrebbe abbinare come dessert fuori dai pasti? Al fiore galante della vita...

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Jeudi 28 octobre 4 28 /10 /Oct 11:40

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Un tempo disprezzavo gli spumanti, li associavo tutti al vino zuccherato da panettone per intenderci, poi ad un corso mi hanno insegnato ad apprezzarli (quelli buoni per lo meno), ad osservare il perlage, il colore, i sentori e il Franciacorta Satén è quello che più mi è rimasto nel cuore o meglio dire quello che di più ne ha filtrato il mio fegato.
Quando le mie finanze erano a gonfie vele ne girava per la mia cantina, casse che ogni tanto mi procuravano direttamente dalle cantine della zona ad un prezzo... diciamo non folle.
La terra di Franciacorta è situata nella provincia di Brescia, i suoi limiti sono posti a nord dal lago d’Iseo e dalle colline di Brione, terra ricca di storia, di tradizioni gastronomiche ed enologiche, un fazzoletto di terra baciato da dio, dove è possibile anche la coltivazione delle olive che producono un olio di oliva particolarmente pregiato e richiesto data la ristretta produzione.

Si presenta di un colore giallo paglierino brillante, perlage minuto e persistente...
Emergono subito aromi dì vaniglia, e sentori floreali, ma quello che più mi piace è l'odore della crosta di pane che poi persiste e rimane nel retrogusto, Tendenzialmente si sente o per lo meno si dovrebbe sentire in tutti i brut, ma nel franciacorta in modo particolare.

Per me l'ideale è come aperitivo, però se si vuol suddividere:
Brut, vino secco, indicato a tutto pasto, oppure accompagnando pesce e carne bianca, non indicato per i dolci.
Extra Brut, vino asciutto, ben si presta a cibi salati.
Dry o Sec, vino secco, appena morbido, indicato con formaggi molli.
Extra Dry, vino secco, delicato, ottimo con cibo salato e verdura grigliata, od al forno.
Demisec, vino dal gusto rotondo, morbido, ideale per i dolci.

Il vino spumante Franciacorta è un vino italiano ottenuto con metodo Franciacorta (similare al metodo classico o méthode champenoise dal francese Champagne), che prevede la rifermentazione in bottiglia ed un affinamento non inferiore ai 18 mesi e la certificazione D.O.C.G..
Vengono impiegate uve bianche di Chardonnay, Pinot. La lenta rifermentazione ed il successivo affinamento in bottiglia, permettono al vino di ottenere caratteristiche organolettiche complete, equilibrate, il vino prodotto non ha nulla da invidiare allo Champagne francese, per lo meno a quello di fascia media che ho assaggiato io.


Un piccolo appunto su come viene prodotto bisogna farlo, giusto per non confondere con altri vini:
Il metodo classico o champenoise è un processo di produzione di vino spumante che consiste nell'indurre la rifermentazione in bottiglia dei vini attraverso l'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati .
In questo modo il vino acquisisce la tradizionale pressione garantita dall'anidride carbonica prodotta dalla seconda fermentazione avvenuta in bottiglia.
Dopo un periodo di riposo avviene la fase del remuage: le bottiglie sono disposte su appositi cavalletti che tengono il collo più in basso rispetto al fondo della bottiglia; la continua rotazione della stessa fa depositare le fecce dei lieviti esausti (che sono stati prodotti dalla fermentazione in bottiglia) sul tappo.
L'ultima fase della lavorazione consiste nel gelare il vino contenuto nel collo della bottiglia e nel togliere il tappo in modo che il deposito fuoriesca spinto dalla pressione. A questo punto il vino viene rabboccato e chiuso con il tradizionale tappo a fungo e con una gabbietta metallica che evita che il tappo, sottoposto a una pressione, fuoriesca.

Questo vino non lo servirei direttamente su gentilpelle, qui servono calici tulipano e servirlo alla temperatura adeguata per apprezzarlo al meglio. La foto sta a  rappresentare una variante di degustazione a calice ampio con gattina prostrata a deliziare...

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Vendredi 15 octobre 5 15 /10 /Oct 12:07

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Ne avevo peso una cassa parecchio tempo fà in occasione di un mio viaggetto lavorativo in irpinia. Era un d.o.c. non ricordo certo aromi e sentori, quelli mi devo fidare di ciò che trovo scritto, però ricordo un sapore particolare: tanninico, amarognolo, un sapore di quelle terre... frutto asciugato dal vento. Inutile dire che a casa mia non ha subito invecchiamento!

Sembrerebbe sia stato introdotto dai Greci lungo la costa tirrenica, al tempo della fondazione delle loro colonie VI-VII secolo A.C.

Colore rosso intenso, rubino
Dicono gli esperti: all'olfatto aromi di caffé, cicoria e cioccolato, sentori fruttati di marasca, liquirizia, esaltando la maturità, con richiami di uvetta sultanina e frutti di bosco. (cazzo! Non sono un esperto, ma letta così... sa di tutto!)
Corposo, con sapore intenso di frutta e minerali, tannico pastoso e a lunga durata. Ricco di aromi fruttati e di quercia, richiedendo però alcuni anni per addolcirsi.
Retrogusto persistente e buon grado alcolico 13°/14°.. questo lo ricordo!

Abbinamenti:  Abbacchio al forno, formaggi semi-duri, salumi vari,  trippa alla napoletana.

Non avendo adeguati calici consiglio sempre una gentilpelle dove far scorrere il rosso rubino, ottimo anche da bocca a bocca vista la persistenza di questo vino.

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Vendredi 1 octobre 5 01 /10 /Oct 15:46

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Il Merlot, un vino un po’ snobbato fino a qualche anno fa, usato per tagliare vini più importanti come il Sangiovese, i Cabernet o in Francia i rossi di Bordeaux, ora viene riscoperto anche in purezza ma può anche essere che LO stia riscoprendo solo io! Il fatto sta che molte cantine investono nel Merlot prodotto come merita.

E’ un vitigno di origine francese, dicono il nome derivi dalla particolare predilezione che ha il merlo per le sue bacche. Coltivato e diffuso in tutto il Veneto, in Friuli, anche Trentino e in molte altre regioni.

Colore rosso rubino, profumo intenso fruttato: ciliegia amarena, più delicato da giovane. In bocca asciutto, corposo, tanninico con retrogusto amarognolo. Vino a tutto pasto, si abbina bene a carni rosse, come il rost beef, a bolliti, arrosti, formaggi stagionati.

In Veneto esistono delle beauty farm dove viene fatto l'idromassagigo nel Merlot: la vinoterapia! Io ho trovato questo .

Ora.. quale modo migliore di degustare questo vino prediletto pure dai merli se non immergervi direttamente dentro una donna? Quale abbinamento migliore al retrogusto amarognolo? Rosso rubino a colorare la gentilpelle…

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Jeudi 16 septembre 4 16 /09 /Sep 15:01

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Una nota ad un vino spagnolo, non ho intenzione di incentivare vini stranieri, proprio quest’anno poi che abbiamo superato la Francia in esportazione, però con un nome così un appunto lo merita.

Dai vitigni Garnacha, Mazuelo e Syrah prende vita il  Sangre de Toro, a dire il vero credevo fosse un cabernet! Me lo procurava un amico ad un prezzo decente, lui per lavoro girava quelle zone e mi riforniva di casse, poi lui ha perso il lavoro e io il sangre de toro, me ne rimangono un paio di bottiglie Torres del 2006 che mi scolerò quanto prima giusto per non avere il pensiero che possa invecchiare troppo nella mia cantina!
Uve 65% Grenache e 35% Carignan affinato per 6 mesi in barrique in rovere di origine americana per metà di nuovo utilizzo.
Dal colore rosso rubino con profumi di frutta di sottobosco e spezie in bocca riporta i sentori percepiti al naso con tannini morbidi che lasciano un retrogusto di mandorla e liquirizia (sentori lasciati dal barrique) lunga persistenza in bocca.
Da abbinare a carni come arrosti, cacciagione, spiedo, formaggi… anche se io preferisco gustarmelo al massimo con qualche scaglia di formaggio servita in vivi vassoi di gentil pelle.
 
 

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Vendredi 3 septembre 5 03 /09 /Sep 11:42

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Per caso in un bar enoteca, l'oste mi consiglia un Vermentino ligure. Era adatto all'ora, al tempo, ai progetti... doveva essere un assaggio, ma poi si sà, tra amici è una ruota..
Comunque lascio un appunto, per ricordarmelo se non altro.
Un vitigno dicono di origini spagnole giunto dalla Corsica fino alla Liguria, poi in Toscana e infine in Sardegna. La sua uva resiste bene ai venti salmastri delle zone litoranee. I bianchi che si ottengono in Liguria da questo vitigno sono più delicati ed eleganti rispetto a quelli della Sardegna.
Il colore è di un bel giallo paglierino con riflessi verdolini, ai primi sapori mi sembrava una via di mezzo tra sauvignon e moscato, un profumo fruttato di pesca matura, albicocca, mela, anche salvia, rosmarino ed erbe aromatiche mi hanno detto, ma non ho un olfatto così fine :(
In bocca è asciutto, fresco,  armonico, con una buona componente alcolica a giudicare dai discorsi intrapresi poi!
Come abbinamento...  pesce, come quasi tutti i bianchi, ma credo vada bene anche a tutto pasto.
Da gustare con pelli bianche, vellutate... non avendo calici a stelo alto ;)

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Mardi 31 août 2 31 /08 /Août 09:55

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Un bricciolo o meglio dire una goccia e solo una goccia di enologa cultura ;)

Inizierò con quello a me più vicino.. il Prosecco.
La zona di produzione Doc è racchiusa nella fascia pedemontana , tra Valdobbiadene e Conegliano per 15 comuni e circa 5.000 ettari di vigneto. In realtà la zona è diventata molto più vasta, tutto il veneto fino in friuli e oltre, inutile negare che ormai lo stiano trasformando in produzione a discapito della qualità infangando anche chi produce vino di qualità.

Tipologie

Brut
È il Prosecco più moderno ed ha un grande successo internazionale. Si caratterizza per profumi più ricchi di sentori di agrumi e di note vegetali, che si accompagnano con una piacevole nota di crosta di pane, unita ad una bella e viva energia gustativa. Il perlage fine, assicura la persistenza del sapore e la pulizia del palato, rendendolo a tavola, lo spumante per eccellenza. Da apprezzare servito a 7-9° C su antipasti di pesce e verdure anche elaborati, primi con frutti di mare e piatti di pesce al forno o, come è in uso nella zona di produzione, a tutto pasto.

Extra dry
È il Prosecco classico, la versione che combina l’aromaticità varietale con la sapidità esaltata dalle bollicine. Il colore è paglierino brillante ravvivato dal perlage. L’aromaticità è fresca e ricca di profumi di frutta, mela, pera, con un sentore di agrumi che sfumano nel floreale. In bocca il vino è morbido e al tempo stesso asciutto grazie ad una acidità ben presente. Ottimo come aperitivo, è ideale servito ad 8-10° C, su minestre di legumi e frutti di mare, paste con delicati sughi di carne, formaggi freschi e carni bianche soprattutto pollame.

PROSECCO DI CONEGLIANO-VALDOBBIADENE FRIZZANTE
È il Prosecco più facile ed immediato: nato per incontrare i giovani e per avvicinare il consumatore meno esperto. Nella versione a rifermentazione in bottiglia (Sur lie) è l’autentico ambasciatore della tradizione del vignaiolo, un vino essenziale, asciutto, digeribile e leggero. Nella fermentazione più diffusa, in autoclave, il Prosecco frizzante armonizza la fragranza dei profumi varietali dell’uva con il pizzicare delicato dell’anidride carbonica, in una unione che da grande freschezza. Il colore è il caratteristico paglierino, al naso l’aroma è ricco di sentori floreali e fruttati con un prevalere di mela acerba e limone. Perfetto servito a 8-10° C, come aperitivo, su antipasti e primi non elaborati.

PROSECCO DI CONEGLIANO-VALDOBBIADENE TRANQUILLO
È la versione meno conosciuta al di fuori della zona di produzione. Si ottiene dai vigneti più fitti e poco produttivi e da uve ben mature. La vinificazione prevede una breve macerazione a freddo sulle bucce dell’uva, in modo da arricchire il vino in aromi e struttura. Il colore è paglierino delicato, i profumi ricordano mela, pera, mandorla e miele di mille fiori. La struttura è soave e persistente, con un retrogusto talvolta gradevolmente amarognolo che lo rende più articolato e complesso. Anche se non è un vino da invecchiamento, lo si può apprezzare fino al secondo anno di vita. Va bevuto a 10-12° C su antipasti delicati di mare e di terra, ed in abbinamento con i bocconcini marinati della tradizione veneta.

Il prosecco è il classico vino da "ombre" non impegnativo, leggero, fruttato, qualche bollicina giusto per gonfiare la pancia! Sul prosecco frizzante prodotto in autoclave avrei molto da ridire per la verità, i prodotti di produzione non mi piacciono, avvicinano il vino con la sua stora ad una bevanda frizzante. Come un appunto lo farei al Cartizze, in teoria dovrebbe essere estratto con solo le uve di una collina, in realtà vengono prodotte milioni di bottiglie!!

 

Non lasciatevi ingannare dall'immagine, il vino va gustato con appositi calici, meglio ampi per lasciasi inebriare da profumi sentori e aromi prima di deliziare il palato

 

 

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Mercredi 28 juillet 3 28 /07 /Juil 15:43

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