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Anche oggi intensa,
ora andrò ad incontrare una persona che mi deve consegnare del materiale
ci dobbiamo incontrare ai bordi di una strada statale, nel buio di una curva
lo attenderò lì, con la sigaretta in mano come la miglior puttana del quartiere.
D’accordo le urgenze, ma neanche fossimo trafficanti di droga che ci dobbiamo incontrare in queste condizioni… e non essendo la prima volta sono certo che prima o poi qualcuno si ferma a chiedermi informazioni! Qual è il problema? Che non ho ancora un tariffario!!!
Ci sono cose che hanno un prezzo e non parlo certo di vile denaro
Emozioni che hanno un prezzo, piaceri, delusioni
Avere tutto è egoismo, rinunciare può essere un rimpianto
Provare può essere distruttivo, non provare di certo non cambia nulla
La paura serve a non cambiare e a coltivare rimpianti..
Un bel terreno di rimpianti mi ricorda un prato, piatto, di un bel colore verde marcio, colore di speranza ammuffita; un prato senza fiori, senza rovi di fragole, senza spine, senza alberi, senza serpi… sterile perché anche senza merde di un qualsiasi animale di passaggio!
Questo è il prezzo!!
Aspetterò i saldi!
Ragazzino perché ti ostini a rompermi le palle al bar?
Ti appiccichi a giocare come fossi tuo padre
Mi tiri le tasche mentre la tua bella madre mi prepara il caffè
Disturbi i miei commenti in quel bar di passaggio
Perché non ti tengono a scuola fino a tardi…
.. così che tu non possa più rompermi i coglioni?!?
♫ Twin Crystals _ Children
...Ma adocchiando le sue piccole grazie io ebbi semplicemente l’idea più lampante di quante abbia mai avuto, l’idea che dovevo immergere il mio essere solitario (“Un omaccione triste solitario” ecco cosa mi disse appena una sera dopo, sorprendendomi d’un tratto sulla sedia) nel caldo bagno e nella salvazione delle sue cosce - le intimità di giovani amanti a letto, distesi faccia a faccia, occhio nell’occhio, petto sul petto nudo, organo nell’organo, ginocchio contro ginocchio tremante, pelle d’oca, scambiarsi gesti esistenziali e d’amore in cambio di quell’impeto di farla - “farla,” grande espressione di lei, vedo i dentini sporti in fuori fra le piccole labbra rosse mentre dice “farla” - la chiave del dolore - lei sedeva nell’angolo, presso la finestra, di lì a poco sarebbe stata “separata” o “disciolta” o “preparata a staccarsi da questo gruppo” per sue buone ragioni. Andai nel suo angolo, puntellandomi al muro, ma non mi inchinai, tentai una muta comunicazione e poi parole pacate (adatte alla serata) parole da Riva Nord: “Cosa legge?” e per la prima volta lei apri la bocca e mi parlò comunicandomi un pensiero intero: se proprio non dirò che mi cadde il cuore, ammetto che mi chiesi quando e dove avevo sentito quel modo di parlare buffo, da intellettuale, parte Riva Nord, parte modello I. Magnin, parte Berkeley, parte alta borghesia, una cosa così, un misto di langue e di birignao, con parole che non avevo mai sentito prima se non da certe, poche, ragazze, naturalmente bianche, ed eccentriche per giunta, anche Adam se ne era accorto subito e commentò la cosa con me quella notte - ma non c’eran dubbi: quello è il modo di parlare della nuova generazione bop....
Oggi… giornata a seguire produzioni, nella mattinata la sfiga perseguitava senza pietà l’affezionatissimo e due suoi colleghi
S <ma.. non avevi smesso di fumare? >
n <si, ma oggi credo sia arrivato il momento di ricominciare.. sono sicuro che porta bene>
S < e tu ?>
m < io a pranzo ho ricominciato a bere… ma solo qualche bicchiere, con mia moglie che urlava dalla disperazione>
Quanto mi piacciono i miei viziosi colleghi!!
♫ The doors - People are strange